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Mondiali di Dubai L'Italia guarda al futuro

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Azzurri lontani dal podio della 25 chilometri; domani la Nazionale lascia gli Emirati Arabi Uniti. Giuliani: "Abbiamo un'ottima squadra, unita e tecnica. Dobbiamo migliorare nella preparazione atletica"

DUBAI
Servizio Ansa delle 16.57
L'Australia, che aveva inaugurato i mondiali di fondo con la vittoria di Grant Cleland nella cinque chilometri (e il terzo di Josh Santacaterina), li chiude con il successo di Brendan L. Capell, che da' un bel po' d'acqua al favorito russo Yury Kudinov e al suo compagno Evgueni Kochkarov. L'Italia, che fino ad oggi aveva racimolato due quinti posti (Alessia Paoloni nella 5 ed Eva Crestacci nella 10) ed un sesto (Laura La Piana nella 25 di ieri), e' ancor meno protagonista nella maratona di chiusura: Andrea Volpini arriva 13.mo a 18 minuti da Capell, Simone Menoni si deve ritirare intorno al ventesimo chilometro con l' occhio destro ammaccato e roso dalla salsedine che entrava dagli occhialini malmessi. Un passo indietro netto per il fondo azzurro rispetto ai mondiali 2001 (3 ori e 2 bronzi), 2002 (2 ori e 3 argenti), 2003 (2 ori), e agli Europei 2004 (1 oro, 1 argento e 1 bronzo). ''Non ricordo una spedizione peggiore da quando, nel 1993, sono stato chiamato alla guida della nazionale di fondo - tira le conclusioni il c.t. Massimo Giuliani - abbiamo pagato la mancanza di allenamento in comune. Abbiamo fatto soltanto due raduni, dopo gli Europei di Madrid in maggio: a Riccione, dal 23 settembre al primo ottobre, e dal 7 al 22 novembre a Messina. In compenso sappiamo cosa fare nei prossimi quattro anni: a) lavoro piu' attinente per la 5 e la 10, con metodiche di allenamento sia fuori che in acqua per aumentare la forza; b) maggiore collaborazione coi tecnici di club; c) inserimento dei giovani nel gruppo''. Intanto, pero', c'e' gia' da pensare ai campionati del mondo di Montreal 2005: ''Non vanno visti necessariamente male - osserva Giuliani -. Se non si commette l'errore di non dare continuita' al lavoro...Ecco: i ragazzi dovrebbero tornare in piscina dopo una settimana di riposo, perche' in Canada sara' durissima. Si gareggia in un bacino per il canottaggio, l'acqua sara' fredda e gli avversari piu' agguerriti. Come abbiamo visto qui a Dubai, c'e' un ritorno in forze dell'Australia, la conferma di Germania e Russia, un timido risveglio degli Stati Uniti. Noi rimaniamo ad un buon livello ma, se ci fermiamo, gli altri vanno avanti''. Oggi chi non andava avanti era Andrea Volpini, stremato da un primo giro (cinque chilometri) fatto a tutta birra, condotto a ritmo indiavolato da una mezza dozzina d'atleti, fra i quali, prima che venisse colpito all'occhio c'era Menoni. Con indicibile sofferenza il 26.nne Volpini ha voluto portare a termine la gara: ''L'ho fatto per la classifica della squadra - dice il nuotatore delle Fiamme Oro di Napoli -, ma dopo 12 chilometri ero gia' fuori dei giochi. Il massimo della delusione, perche' non sono riuscito a smaltire tutto il lavoro fatto. Una delusione cocente...tanti sacrifici e poi non poterci neanche provare. Cinque ore di gara, una sofferenza continua nella testa e nel fisico''. Ma il lavoro resta e potrebbe tornare utile alla ripresa dell'attivita': ''Penso di partecipare alle maratone in Argentina, due da 66 e una da 88 chilometri''. E' andata ancora peggio a Simone Menoni, 30.enne di La Spezia, anche lui tesserato per le Fiamme Oro di Napoli: ''Non e' stato tanto il colpo ricevuto nell'occhio destro dopo tre chilometri a determinare il mio ritiro, quanto l'acqua salata che entrava negli occhialini. A causa della botta si erano allentati. Forse ho sbagliato a non cambiarli subito, anziche' al decimo chilometro, quando l'occhio si era ormai irritato e non ci vedevo piu'''. Tuttavia Menoni - che al termine del primo giro aveva dovuto nuotare un bel po' di acqua in piu', insieme a Kudinov, perche' non s'era accorto che si era sganciata (ed era stata tolta) una boa, ha resistito per altri dieci chilometri prima di abbandonare. ''Che disdetta! Mi sentivo bene e fino al 13.mo chilometro ero in quinta posizione, dietro ad australiani e russi. Bisogna prenderla con filosofia, altrimenti e' difficile rientrare in acqua''. Lui dovra' invece farlo presto perche' nel prossimo anno ha in programma, oltre ai mondiali di Montreal, anche la traversata della Manica, prenotata per fine agosto-inizio settembre. I mondiali vanno in archivio con l'affermazione netta del ventenne Brendan L. Capell, una sorpresa, soprattutto per gli azzurri che non ne avevano sentito parlare prima. Vince con una progressione nell'ultimo giro, insostenibile per Kudinov, di cinque anni piu' anziano e abbonato al titolo (gia' quattro i mondiali collezionati). L'australiano azzecca la decisione di portarsi sottocosta dopo l'ultima boa, prendendo la corrente favorevole, sbaglia la scelta il russo, rimanendo al centro dello specchio, impantanandosi. Arrivera' un minuto e mezzo dopo. Arrivederci a Montreal.


IL MEDAGLIERE
O A B
Germania 3 1 -
Australia 2 - 2
Russia 1 2 3
Olanda - 1 -
Gran Bretagna - 1 -
Rep. Ceca - 1 -
Stati Uniti - - 1