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Trofeo Bud Spencer. 1100 atleti e 8 record nella seconda edizione

Master
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Otto record italiani in vasca corta e una cornice di pubblico straordinaria hanno caratterizzato la seconda edizione del trofeo Bud Spencer di nuoto master, tappa del circuito super-master federale. Una domenica di sport e condivisione presso il Centro Federale – Polo Acquatico Frecciarossa di Ostia nel meeting promosso ed organizzato dalla Europa Sporting del presidente Cinzia Farina e del vice presidente Roberto Migliori ed al quale hanno partecipato oltre 1100 atleti di 90 società.
Online risultati e classifiche, tra cui spiccano i record italiani di Giuseppe Avallone (Flaminio SC) nei 100 dorso M80 con 1’32”85 (44”99 ai 50 metri), Maurizio Tersar (CC Aniene) nei 100 dorso M45 con 58”45 (28”30 al passaggio di metà gara) e nei 50 dorso con 27”42, Stefano Ancarani (Imolanuoto) nei 200 misti M30 con 2’03”96 e nei 50 rana con 28”11, Christine Jolly (Flaminio SC) nei 100 stile libero M75 con 1’36”50, Jennifer Martinadonna (Klab Sport) nei 100 stile libero M25 con 57”65 e Antonio D’Oppido (Flaminio SC) nei 50 stile libero M80 con 34”64.
A premiare vincitori e primatisti italiani il figlio di Bud Spencer, Giuseppe, che si è complimentato con la società organizzatrice, la Federazione Italiana Nuoto e la direzione del Centro Federale per l’ottima riuscita della manifestazione e la particolare attenzione rivolta al papà Carlo e a tutta la famiglia Pedersoli.

Risultati

La scheda di Carlo Pedersoli (alias, Bud Spencer). Nasce a Napoli il 31 ottobre 1929. Celebre attore italiano, particolarmente noto per i suoi film in coppia con Mario Girotti (alias, Terence Hill) ed ex-nuotatore e pallanotista, più volte campione italiano a rana e stile libero. Già da piccolo si appassiona allo sport in genere dimostrando evoluta predisposizione. Nel 1937 diventa membro di un club locale di nuoto e vince alcuni premi. Successivamente si trasferisce con la famiglia prima a Roma, dove si distingue come ranista nelle categorie giovanili, e poi in Venezuela. Torna in Italia verso la fine degli anni '40 e, da atleta della S.S. Lazio Nuoto, diventa campione italiano di nuoto a rana nelle categorie giovanili (1945) senza disdegnare la pallanuoto. Successivamente si specializza nei 100 stile libero diventando il primo italiano a infrangere la barriera del minuto nel 1950, anno in cui partecipa ai campionati europei di Vienna arrivando quinto. Nel frattempo riprende gli studi iscrivendosi all'Università di Roma, alla facoltà di Giurisprudenza. Viene anche notato dall'ambiente cinematografico per la sua struttura fisica ed il suo esordio avviene con la grande produzione hollywoodiana “Quo Vadis?” del 1951 in cui interpreta un centurione dell'impero romano. Continua ad allenarsi e ad alternarsi tra nuoto e pallanuoto. Nella primavera del 1951 partecipa a una lunga tournée in Germania con la Lazio. Per la pallanuoto gioca solo le amichevoli poiché la federazione impedisce agli "atleti-nuotatori sotto controllo federale" di giocare in campionato, ma a causa di un infortunio di Geminio Ognio viene schierato contro lo Sturla, quindi squalificato con relativa multa alla società. Cambiati i regolamenti, comincia a praticare anche la pallanuoto con continuità. L'anno successivo gareggia alle Olimpiadi di Helsinki 1952 raggiungendo le semifinali nei 100 stile libero. Dopo i Giochi finlandesi, insieme ad altri promettenti atleti, viene invitato alla Yale University e trascorre alcuni mesi a New Haven, nel Connecticut, negli Stati Uniti dove porta il primato personale sul non ufficiale 57"7. Centravanti titolare della Lazio segna gol a raffica nel campionato del 1953 giungendo terzo nella classifica cannonieri (27 reti) e contribuendo al quarto posto in classifica. Le buone prestazioni lo portano a debuttare in Nazionale e in una partita contro la Spagna a Genova, il 30 settembre, segna tutte e cinque le reti del successo azzurro. L'anno successivo contrae una seria forma di periostite che non gli consente di difendere il titolo di campione italiano dei 100 stile libero che aveva già vinto 4 volte e di avere un rendimento altalenante nella pallanuoto. La stagione dopo conquista la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo di Barcellona. Nel frattempo la sua presenza nel mondo del cinema diventa sempre più apprezzata sottraendo spazio allo sport seppur alle Olimpiadi di Melbourne del 1956 riesce a ottenere un buon undicesimo posto nei 100 stile libero.
Nonostante i numerosi impegni, sportivi e non, Carlo consegue la Laurea in Legge. Nel 1958 lascia l’Italia e per un anno lavora a un progetto della Panamericana, la strada che attualmente collega Panama a Buenos Aires. Nel 1959 torna in Patria e si dedica alla composizione di colonne sonore, ottenendo un contratto con la RCA. Nel 1960 sposa Maria Amato, figlia di un grande produttore cinematografico. Riluttante al cinema, continua ad occuparsi di musica fino al 1967, quando prende il via la sua carriera. In quell'anno Giuseppe Colizzi, suo vecchio amico, gli offre una parte in un film e, dopo qualche esitazione, Pedersoli accetta. Sul set conosce il suo partner di lavoro, un giovane attore con all'attivo varie pellicole, ma in ruoli secondari e sconosciuto al grande pubblico: è Mario Girotti, suo futuro inseparabile compagno, meglio noto come Terence Hill. Il film "Dio perdona... io no!" è la prima pellicola della coppia, diventata poi nel tempo inossidabile per questo genere di produzioni. Le due star nelle presentazioni in locandina decidono di cambiare i propri nomi, considerati troppo italiani per fare colpo a livello internazionale, per rendere più credibili le opere e i personaggi interpretati. Gli pseudonimi che li renderanno celebri sono, rispettivamente, quelli di “Bud Spencer” e di “Terence Hill”. Negli anni seguenti la coppia gira numerosi film assieme, soprattutto del genere spaghetti-western. Parallelamente al cinema, Pedersoli porta avanti le sue passioni fra le quali anche quella del volo: nel 1975 infatti consegue la licenza di pilota di elicottero per l'Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti. Da ricordare è anche il suo amore per la musica: nel 1977 scrive alcune canzoni per "Lo chiamavano Bulldozer", delle quali una viene da lui stesso interpretata durante il film. Negli ultimi anni, Pedersoli dimostra ampiamente le sue qualità di attore drammatico, dedicandosi anche a film impegnati come "Cantando dietro i paraventi" (2003) di Ermanno Olmi e "Uccidere è il mio mestiere", una produzione tedesca dove interpreta il maestro di un assassino completamente cieco. Nel 1979 riceve il premio Jupiter come star più popolare in Germania. Nel 2004 diventa testimonial della Federazione Italiana Nuoto. Nel 2005 il Comune di Civitavecchia gli attribuisce il Caimano d'Oro "per la sua carriera di nuotatore, e per essere rimasto sempre vicino a questo sport anche quando è diventato un attore affermato e conosciuto in tutto il mondo". Carlo Pedersoli sceglie il suo soprannome "Bud Spencer" in onore del suo idolo, Spencer Tracy, e per la sua birra preferita, la Budweiser. Ci lascia il 27 giugno 2016, a 86 anni.