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Mondiali. Pilato d'argento a 14 anni! Paltrinieri di bronzo

Nuoto
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Benedetta di nome e di fatto. Pilato conquista l'argento nei 50 rana mondiali in 30 secondi netti, 16 centesimi in più della 22enne statunitense Lilly King (campionessa in carica e primatista mondiale in 29"40, nonché iridata e olimpica nei 100) e 15 in meno della 27enne russa Yuliya Efimova (vice campionessa mondiale e campionessa europea, sul podio iridato della specialità dal 2009 e a Gwangju già oro nei 200 e argento nei 100). "La donna in un corpo da bambina", come la definisce Martina Carraro, quinta in 30"49, compie un capolavoro e quasi sorprende King che deve ricorrere a esperienza e forza per evitare che la tarantina le metta la mano davanti. Sempre in linea, la gara si decide al tocco dove prevale la struttura fisica chiaramente più formata dell'americana. All'esordio tra i grandi, la campionessa juniores, che in batteria aveva portato il record italiano sul 29"98, si mette alle spalle pure la 30enne giamaicana Alia Atkinson (vice campionessa mondiale a Kazan nel 2015), quarta in 30"34.
La 14enne tarantina diventa la più giovane nuotatrice italiana medagliata ai mondiali della storia. Prima di Novella Calligaris, prima di Federica Pellegrini che a breve avrebbe nuotato la sua ultima gara iridata dopo nove rassegne con undici medaglie, sei ori con le doppiette 200-400 a Roma 2009 e Shanghai 2011, una marea di avversarie di tutte le età e latitudini battute, tra cui la fenomenale Katie Ledecky a Budapest 2017, e quattro record mondiali.
"Sono contentissima - racconta l'azzurra allenata a Taranto (città che potrebbe ospitare i Giochi del Mediterraneo nel 2021) da Vito D'Onghia per la Fimco Sport - Ero molto tesa, in realtà non lo sono mai stata così tanto prima di una gara, ma credo sia normale. Era una finale mondiale. La mia prima volta. Sapevo di potermela giocare e sono felicissima del risultato. Sono stata anche in testa, ma sapevo che sarebbe stato difficile conservare la posizione. In realtà pensavo di essere arrivata terza. Poi ho visto che ero seconda. Wow. Ancora non ci credo. Alla fine non ho capito nulla, per un attimo ho avuto la sensazione di sentirmi male, infatti King mi ha abbracciato e mi ha detto: è tutto ok. Alla fine tutte mi hanno rivolto i complimenti. Adesso voglio vivere questo momento; ma desidero capire fin dove posso spingermi già ai mondiali junior (20-25 agosto a Budapest) dove nuoterò anche altre gare. E' stata una gara strabiliante e siamo una squadra fantastica".
Pensare che il papà Salvatore neanche voleva farla nuotare. Troppi sacrifici nella sua breve esperienza da nuotatore. "Poi Vito gli ha detto di farmi provare una gara sola, e così ci sono state la seconda, la terza e così via". Adesso lavora in Marina "ma non so cosa faccia". Invece la mamma Antonella l'accompagna ogni giorno in piscina. "Nuoto in una vasca da 25 metri a 10 minuti da casa. Ci vado ogni sera dalle 19:00 alle 21:00 e tre volte a settimana faccio palestra. A volte è dura perché ci tengo ad andare bene a scuola", frequenta il liceo scientifico e in genere quando torna a casa pranza e poi schiaccia un pisolino, "ma quando ho troppi compiti lo salto". Ha un fratello di 10 anni che "gioca a calcio", ma è ancora piccolo "e forse un domani nuoterà guardando me". Il suo idolo è "Adam Peaty. L'ho conosciuto al Sette Colli e adesso ci diciamo buongiorno". Forse la prossima volta sarà lui a salutarla per primo.    
Soddisfatta anche Carraro per il quinto posto, che esordì ai mondiali di Roma 2009 a 16 anni.  "A quell'età sembra di vivere una favola. Si ha la leggerezza dell'inesperienza. Sono molto contenta per Benedetta anche se non credo si renda conto di ciò che ha fatto. In gara non hai la percezione completa di quello che succede. Non sono riuscita a vederla, ma sicuramente è stata bravissima", sottolinea la 26enne genovese, che in batteria aveva abbassato sul 30"23 il personale. "Il quinto posto è un buon risultato per me. Non ho niente da rimproverarmi", conclude la ranista di Fiamme Azzurre e Azzurra 91, allenata dal 2018 dal tecnico Cesare Casella a Imola insieme al compagno Fabio Scozzoli, prima ranista italiana su un podio mondiale col bronzo nei 100. 

1500 RISOLTI ALLO SPRINT. Gregorio Paltrinieri conquista il bronzo. Il bicampione del mondo uscente chiude in 14'38"75 (3'51"47, 7'48"02, 11'43"84; 28"66 e 28"61 gli ultimi 100) alle spalle del campione d'Europa e della 10 chilometri, il tedesco Florian Wellbrock che s'impone in 14'36"54 (3'51"82, 7'48"07, 11'43"81; 28"07 e 27"26), e al vice campione europeo, l'ucraino Mykhailo Romanchuk in 14'37"63 (3'52"11, 7'48"42, 11'44"07; 28"35 e 27"66). Sesto Domenico Acerenza in 14'52"05 (7'52"82), due centesimi oltre il tempo delle batterie e per la seconda volta in linea col personale di 14'51"88.
"Ero bello stanco. Queste settimane di gare le ho pagate. Dispiace perché la condizione c'era. Fosse durata un attimo di più non avrei fatto 14'38 che è un tempo che nuoto anche in eventi meno importanti - sottolinea il 24enne carpigiano, cresciuto e formato al centro federale di Ostia dal tecnico Stefano Morini dall'autunno del 2010, che conquistò l'oro a Kazan, nel 2015, con l'allora record europeo di 14'39"67 (7'46"85) e a Budapest, nel 2017, in 14'35"85 (7'45"57) - Non era il tempo che speravo. Ho provato ad andare via durante la gara, ma non ci sono riuscito ed arrivare allo sprint con Wellbrock e Romanchuk non è auspicabile. Magari negli 800 hanno fatto una brutta prestazione, ma sapevo che sarebbero stati avversari estremamente temibili". Il tedesco ha realizzato la doppietta 1500 - 10 chilometri. "Una bella accoppiata. Negli 800 è andato veramente male, non capisco perché; sembrerebbe quasi volesse risparmiarsi per i 1500. Probabilmente è stata una tattica, una strategia: rinunciare all'800 per un buon 1500. Io ho dato tutto me stesso nell'800 pensando di arrivare in buona condizione sino alla fine della settimana. Invece la condizione non era più buona come nei giorni scorsi e mi sentivo affaticato e durante la gara se loro mi stanno lì è davvero dura andarmene via negli ultimi 200 metri. Chiudo il mondiale con un oro (che non aveva mai vinto negli 800, dopo un argento e un bronzo nelle due edizioni precedenti, ndr), un argento nella 4x1250 metri nel mar Giallo e un bronzo. Sono soddisfatto, ma per la gara di oggi dispiace perché valgono di più".
La finale dei 1500 è stata la più equilibrata della storia e ha ribadito gli equilibri nel ranking all time col primatista europeo Paltrinieri, autore della seconda prestazione in 14'34"04 (2016), Wellbrock e Romanchuk che detengono personali da 14'36"15 e 14'36"88. Mancava solo il cinese Sun Yang (oro tra le polemiche nei 200 e 400, sesto negli 800), che detiene il primato mondiale in 14'31"02 dal 2012 e non era iscritto. "Ci rivedremo il prossimo anno tra europei e Olimpiadi. La sfida è rimandata", conclude Paltrinieri.
Buona prestazione anche di Domenico Acerenza: "Ho nuotato in linea col personale due volte, sia in batteria sia in finale, e posso essere abbastanza soddisfatto. Il quinto posto è a 14'45 e io non ho ancora questo tempo nelle braccia", asserisce il 24enne potentino di Fiamme Oro e CC Napoli, quinto nella 5 chilometri e d'argento con la staffetta 4x1250 insieme a Paltrinieri, con cui condivide gli allenamenti al centro federale di Ostia e al resto del gruppo Morini tra cui Gabriele Detti, bronzo nei 400, e l'emergente Marco De Tullio. 

LA STAFFETTA DELL'ADDIO IRIDATO. Gli ultimi 100 metri della sua storia ai mondiali Federica Pellegrini li nuota in 52"53 per portare al quarto posto la staffetta 4x100 mista col record italiano di 3'56"50 e frazioni di Margherita Panziera (59"77), Martina Carraro (1'06"87) ed Elena Di Liddo (57"33). Impossibile puntare al podio distante quasi tre secondi con gli Stati Uniti campioni olimpici e mondiali che abbassano il record sul 3'50"40 con Regan Smith che porta quello dei 100 dorso sino al 57"57. L'Australia si conferma seconda nel mondo in 3'53"42; il Canada (che aveva condiviso il bronzo con la Cina due anni fa) terzo in 3'53"58.
"E' il migliore 100 che ho nuotato in settimana. Sono contentissima per il record italiano. Ce l'abbiamo messa tutta. Il podio era fuori portata", racconta Panziera (Fiamme Oro / CC Aniene), quarta nei 200 a 5 centesimi dal podio. "Sono stanca e il tempo lo dimostra. Comunque non sarebbe cambiato assolutamente nulla. L'importante era il record italiano ed avvicinare il podio il più possibile. L'inverno scorso abbiamo conquistato il bronzo ai mondiali in vasca corta per la squalifica dell'Australia, questa volta non è stato squalificato nessuno e rimaniamo quarte e felici", dichiara Carraro, un'ora e 45 minuti quinta nei 50 rana targati Pilato. "Quarto all'europeo l'anno scorso, adesso prime tra le europee. Il salto di qualità, record compreso, è stato compiuto", afferma Elena Di Liddo (Carabinieri / CC Aniene), quarta nei 100 farfalla". "In un anno ci è cambiata la vita. Questa è una staffetta coi contrococò... Ci abbiamo creduto. E' un quarto posto senza nessun rammarico. Sono veramente contenta per la frazione. E' logico che è una staffetta importante è bisognerà investirci in vista del futuro", conclude Pellegrini (CC Aniene) che saluta i campionati mondiali 16 anni dopo il debutto del 20 luglio 2003 a Barcellona, quando non ancora 15enne qualificò la 4x100 stile libero di Cecilia Vianini, Cristina Chiuso e Luisa Striani con una quarta frazione da 55"60 per l'ottavo e ultimo tempo utile. Già più veloce tra le azzurre, in finale fu sostituita da Sara Parise a causa della febbre che la mise ko. Nessuna fece meno di lei. Nel mezzo nove edizioni iridate di successi con undici medaglie, sei ori con le doppiette 200-400 a Roma 2009 e Shanghai 2011, una marea di avversarie di tutte le età e latitudine battute, tra cui la fenomenale Katie Ledecky a Budapest 2017, e quattro record mondiali. Chapeau alla più grande atleta italiana della storia che continuerà a scrivere fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020 fino all'addio alle vasche.

IL BILANCIO DEL DIRETTORE TECNICO CESARE BUTINI. “Quello di squadra è stato il risultato più eclatante. Tutto il gruppo ha girato benissimo non solo a livello di medaglie ma anche di piazzamenti, raccogliendo perfino meno rispetto a quanto seminato. Non vogliamo recriminare, ma in un secondo abbiamo lasciato almeno tre medaglie. Insieme alle otto conquistate (3 d’oro, 2 d’argento, 3 di bronzo), bottino record per il nuoto azzurro nella storia dei campionati del mondo, abbiamo ottenuto cinque quarti posti, alcuni maturati addirittura per pochissimi centesimi, come in occasione della 4x200 (Megli, Detti, Ballo e Di Cola) che si è fermata a tre centesimi dal podio pur avendo nuotato un tempo eccezionale che abbassa notevolmente il record italiano ottenuto dieci anni fa col gommato. Mi dispiace per i ragazzi, ma il rammarico si deve trasformare in punto di forza per cercare di migliorare in futuro. Questo mondiale era una prova generale per l'Olimpiade del prossimo anno e l'abbiamo superata. Abbiamo dimostrato che il progetto è valido. Ciò non vuol dire che ci fermeremo a compiacerci, bensì che vogliamo e dobbiamo tornare a lavorare con maggiore impegno e determinazione, consapevoli delle nostre potenzialità e che per ottenere quello step in più c’è bisogno di maggiore sacrificio da parte di tutti. Possiamo contare su un ottimo gruppo con cui lavorare. I giovani vanno seguiti con attenzione, allenati, creando motivazioni”.  
“Abbiamo raccolto tantissimi complimenti dai coach di tutto il mondo - prosegue Butini - Dopo Londra 2012 abbiamo creato un programma condiviso che ha prodotto un trend positivo che non è frutto di casualità ma di studio, lavoro, applicazione e a volte anche di fortuna che quest’anno, possiamo dirlo, non ci ha strizzato l’occhiolino. L'esempio più eclatante è la 4x200 stile libero maschile che lo scorso anno non raggiunse neanche il tempo limite per gli europei di Glasgow e adesso nuota un tempo che è sempre valso una medaglia ai mondiali, meno che qui. E’ stata una gara unica, eccezionale, con cinque squadre sul filo dei decimi. Il cronometro ci dice che siamo quarti, ma ci rimane la grande soddisfazione di aver visto i nostri ragazzi lottare con gli Stati Uniti”.
“Il mezzofondo - prosegue Butini passando ad una analisi più dettagliata dei singoli - sicuramente ha dimostrato di avere maggiore continuità della velocità, ma anche quest’ultima si è mossa. Lì abbiamo mancato una medaglia per pochissimo e lì dobbiamo fare capire ai nostri giovani che bisogna imparare a dare il meglio sempre e che è sbagliato pensare che tutto può venire soltanto perché si ha del talento. I nostri atleti ne hanno tanto. Ma il talento va coltivato, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché, come disse l’anno scorso Federica Pellegrini, quando si sta in alto fa freddo e serve mettersi il cappotto. Perché a parità di talento la differenza la fa chi lavora meglio, con più continuità, con più determinazione e con più ambizione”
“A proposito di talenti e di ambizioni Federica è un'atleta eccezionale nel saper stare sempre sul pezzo ed è maniacale nella cura dei particolari. Lei non deve dimostrare nulla ed è un esempio da seguire. Un plauso va anche al suo allenatore Matteo Giunta per la professionalità con cui svolge quotidianamente il suo lavoro. Stesso discorso vale per Gregorio Paltrinieri. Quando un campione olimpico decide di mettersi in discussione nella dieci chilometri, vuol dire che è ambizioso e questa sua ambizione gli permette di porre l’asticella un gradino più in alto”.     
“Le punte della squadra - continua - hanno decisamente innalzato il livello generale, ma bisogna stare attenti a non schiacciarlo. Paradossalmente nei 200 stile libero dopo Federica non c'è nessuno e questo non è certo colpa sua. Noi abbiamo delle ottime punte in entrambe i settori e nuova linfa nei giovani come Benedetta Pilato, oggi d’argento nei 50 rana, battendo Efimova e nuotando alla pari di Lilly King che l’ha preceduta di 16 centesimi. Lo stesso Manuel Frigo ha fatto un passo in avanti notevole. Luca Dotto, trentenne, da un’idea di solidità. Questo vuol dire che se c'è spirito d'emulazione possiamo continuare a crescere, mentre se ci si adagia, come alcune volte purtroppo accade, solo perché si è bravi, allora non va bene. Nella nostra mentalità le cose possibili ci fanno impegnare, quelle che riteniamo impossibili le lasciamo da parte. Invece bisogna seguire l’esempio della cultura americana del sogno impossibile. Lo scatto in avanti compiuto da Simona Quadarella lo dimostra. Così come lo dimostra Ledecky che, sapendo di non essere al massimo, ha combattuto con una Simona eccezionale dando vita a una delle gare più belle del mondiale. Questo ha fatto sì che anche Simona dimostrasse il proprio valore dal punto di vista del puro agonismo”.
“Così come Martina Carraro che sta attraversando una seconda giovinezza, lei che nasce nel 2009 con il mondiale di Roma. Ha avuto un’evoluzione, ha investito su se stessa raggiungendo una situazione ottimale di lavoro. Ha scelto di cimentarsi nei 200 rana e questo, secondo me, la fortifica per quanto riguarda i cento. Bene anche Margherita Panziera che non ha avuto controprestazioni. E’ arrivata qui con il peso di essere la numero uno, poi nei 200 dorso si è trovata davanti la statunitense del 2002 Regan Smith che ha stabilito il record del mondo in batteria, destabilizzandola forse un po’ alla vigilia della finale. Lei vale un tempo migliore, ma con quello delle semifinali sarebbe salita sul podio. E' quarta al mondo e, come con gli altri, adesso bisogna lavorare su tutti gli aspetti che non hanno funzionato al meglio”.
“E' un mondiale in funzione delle Olimpiadi – conclude Butini - e avremo modo nel giro di un mese di mettere a posto tutti quei tasselli che mancano per migliorare ciò che non è andato. Infine voglio ringraziare tutti i tecnici, sia quelli dello staff federale, che gli altri che sono rimasti in Italia. Noi abbiamo un’ottima scuola tecnica che con la sinergia delle società ci permette di svolgere un lavoro molto valido”.

Risultati delle finali dell'ultima giornata

50 DORSO M
1. Zane Eaddell (Rsa) 24"43
2. Evgeny Rylov (Rus) 29"49
3. Kliment Kolesnikov (Rus) 24"51

50 RANA F
RI 29"98 di Benedetta Pilato in batteria
prec. RI 30"13 di Benedetta Pilato il 22 giugno 2019 al Sette Colli di Roma
1. Lilly King (Usa) 29"84
2. Benedetta Pilato 30"00
3. Yuliya Efimova (Rus) 30"15
4. Alia Atkinson (Jam) 30"34
5. Martina Carraro 30"49 (pp 30"23 in semifinale, prec. pp 30"38 in batteria; prec. pp 30"45 il 6/4/2019)

1500 STILE LIBERO M
RE 14'34"04 di Gregorio Paltrinieri il 18 maggio 2016 agli europei di Londra
1. Florian Wellbrock (Ger) 14'36"54
2. Mykhailo Romanchuk (Ukr) 14'37"63
3. Gregorio Paltrinieri 14'38"75
6. Domenico Acerenza 14'52"05 (pp 14'51"88 il 5/8/2018)50 STILE LIBERO F
1. Simone Manuel (Usa) 24"05
2. Sarah Sjoestroem (Swe) 24"07
3. Cate Campbell (Aus) 24"11

400 MISTI M
1. Daiya Seto (Jpn) 4'08"95
2. Jay Litherland (Usa) 4'09"22
3. Lewis Clareburt (Nzl) 4'12"07

400 MISTI F
1. Katinka Hosszu (Hun) 4'30"39
2. Ye Shiwen (Chn) 4'32"07
3. Yui Ohashi (Jpn) 4'32"33

4X100 MISTA M
1. Gran Bretagna 3'28"10 RE
2. Stati Uniti 3'28"45
3. Russia 3'28"81

4X100 MISTA F
prec. RI 3'57"00 della nazionale il 9 agosto 2018 agli europei di Glasgow
con Carlotta Zofkova, Arianna Castiglioni, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini
1. Stati Uniti 3'50"40 RM (Regan Smith 57"57 RM in prima frazione)
2. Australia 3'53"42
3. Canada 3'53"58
4. Italia 3'56"50 RI
con Margherita Panziera 59"77, Martina Carraro 1'06"87, Elena Di Liddo 57"33, Federica Pellegrini 52"53

IL MONDIALE PIU' VINCENTE DELLA STORIA. Con l'argento della 14enne Benedetta Pilato nei 50 rana e il bronzo di Gregorio Paltrinieri nei 1500 si chiude il mondiale di nuoto più vincente della storia italiana. Il riferimento da battere, già superato sabato, era la rassegna di Budapest di due anni fa con gli ori di Gabriele Detti negli 800 stile libero, Federica Pellegrini nei 200 stile libero, Gregorio Paltrinieri nei 1500 e i bronzi di Detti nei 400 stile libero, Paltrinieri negli 800 e Simona Quadarella nei 1500. Il nuoto italiano conclude la rassegna con i tre ori di Quadarella nei 1500, Paltrinieri negli 800 e Pellegrini nei 200 sl, i due argenti di Pilato nei 50 rana e Paltrinieri nei 1500 e i bronzo di Martina Carraro nei 100 rana e di Detti nei 400 stile libero. Italia quinta nel medagliere, quarta per numero di medaglie conquistate e quarta nel Champioships Trophy, risultato mai raggiunto in un campionato mondiale (tanto meno alle Olimpiadi).

Seguono le finali con italiani, i record e primati personali degli azzurri alla 18esima edizione del campionati mondiali di nuoto, a Gwangju.

FINALI ITALIANE (23)

400 sl mas. (21/7)
BRONZO Gabriele Detti 3'43"23 RI
5. Marco De Tullio 3'44"86 RIC

4x100 sl mas. (21/7)
4. Italia 3'11"39 RI
con Santo Condorelli 48"72, Manuel Frigo 47"29, Luca Dotto 47"81, Alessandro Miressi 47"57

100 farfalla fem (22/7)
4. Elena Di Liddo 57"07

200 sl mas. (23/7)
5. Filippo Megli 1'45"67 RI

1500 sl fem. (23/7)
ORO Simona Quadarella 15'40"89 RI

100 rana F (23/7)
BRONZO Martina Carraro 1'06"36 RI
8. Arianna Castiglioni 1'07"06

800 sl mas. (24/7)
ORO Gregorio Paltrinieri 7'39"27 RE
5. Gabriele Detti 7'43"89

200 sl fem. (24/7)
ORO Federica Pellegrini 1'54"22 MPT

200 farfalla mas. (24/7)
4. Federico Burdisso 1'54"39 RI 

50 rana mas. (24/7)
Fabio Scozzoli squalificato

4x100 mixed mista (24/7)
7. Italia 3'43"27 RI
con Simone Sabbioni 53"40, Fabio Scozzoli 59"70, Elena Di Liddo 57"31, Federica Pellegrini 52"76

4x200 sl mas. (26/7)
4. Italia 7'02"01 RI
con Filippo Megli 1'45"86, Gabriele Detti 1'45"30, Stefano Ballo 1'45"27, Stefano Di Cola 1'45"58

200 dorso fem. (27/7)
4. Margherita Panziera 2'06"67

800 sl fem. (27/7)
ARGENTO Simona Quadarella 8'14"99 RI

4x100 mixed stile libero (27/7)
8. Italia 3'25"58
con Manuel Frigo 48"80, Alessandro Miressi 48"27, Ilaria Bianchi 54"81, Federica Pellegrini 53"70

50 rana fem. (28/7)
ARGENTO Benedetta Pilato 30"00
5. Martina Carraro 30"49

1500 sl mas. (28/7)
BRONZO Gregorio Paltrinieri 14'38"75
6. Domenico Acerenza 14'52"05

4x100 mista fem. (28/7)
4. Italia 3'56"50 RI
con Margherita Panziera 59"77, Martina Carraro 1'06"87, Elena Di Liddo 57"33, Federica Pellegrini 52"53

RECORD ITALIANI (20)

400 sl mas.
3. Gabriele Detti 3'43"23 in finale (21/7)
5. Marco De Tullio 3'44"86 RIC in finale (21/7)

4x100 sl mas.
4. Italia 3'11"39 in finale (21/7)
con Santo Condorelli 48"72, Manuel Frigo 47"29, Luca Dotto 47"81, Alessandro Miressi 47"57

100 farfalla fem.
4. Elena Di Liddo 57"18 in batteria (21/7)
6. Elena Di Liddo 57"04 in semifinale (21/7)

100 rana fem.
4. Martina Carraro 1'06"39 in semifinale (22/7)
8. Arianna Castiglioni 1'06"39 allo spareggio delle semifinali (22/7)
3. Martina Carraro 1'06"36 RI in finale (23/7)

200 sl mas.
8. Filippo Megli 1'45"76 in semifinale (22/7)
5. Filippo Megli 1'45"67 RI in finale (23/7)

1500 sl fem.
1. Simona Quadarella 15'40"89 RI in finale (23/7)

100 rana mas.
3. Fabio Scozzoli 26"70 RI in semifinale (23/7)

4x100 mixed mista (24/7)
6. Italia 3'44"38 in batteria
con Margherita Panziera 1'00"19, Nicolò Martinenghi 59"50, Elena Di Liddo 56"83, Manuel Frigo 47"86
7. Italia 3'43"27 in finale
con Simone Sabbioni 53"40, Fabio Scozzoli 59"70, Elena Di Liddo 57"31, Federica Pellegrini 52"76

800 sl mas.
1. Gregorio Paltrinieri 7'39"27 RE in finale (24/7)

200 farfalla mas.
4. Federico Burdisso 1'54"39 RI in finale (24/7)

4x200 sl mas. (26/7)
4. Italia 7'02"01 RI in finale
con Filippo Megli 1'45"86, Gabriele Detti 1'45"30, Stefano Ballo 1'45"27, Stefano Di Cola 1'45"58

50 rana fem.
1. Benedetta Pilato 29"98 RI in batteria (27/7)

800 sl fem.
2. Simona Quadarella 8'14"99 RI in finale (27/7)

4x100 mista fem. (28/7)
4. Italia 3'56"50 RI
con Margherita Panziera 59"77, Martina Carraro 1'06"87, Elena Di Liddo 57"33, Federica Pellegrini 52"53

PRIMATI PERSONALI (20)

400 sl mas.
7. Marco De Tullio pp 3'45"99 in batteria (21/7)
5. Marco De Tullio 3'44"86 RIC in finale (21/7)
3. Gabriele Detti 3'43"23 RI in finale (21/7)

100 farfalla fem.
4. Elena Di Liddo 57"18 RI in batteria (21/7)
6. Elena Di Liddo 57"04 RI in semifinale (21/7)

100 rana fem.
4. Martina Carraro 1'06"39 RI in semifinale (22/7)
8. Arianna Castiglioni 1'06"39 RI allo spareggio delle semifinali (22/7)
3. Martina Carraro 1'06"36 RI in finale (23/7)

200 sl mas.
8. Filippo Megli 1'45"76 RI in semifinale (22/7)
5. Filippo Megli 1'45"67 RI in finale (23/7)

1500 sl fem.
1. Simona Quadarella 15'40"89 RI in finale (23/7)

100 rana mas.
3. Fabio Scozzoli 26"70 RI in semifinale (23/7)

800 sl mas.
1. Gregorio Paltrinieri 7'39"27 RE in finale (24/7)

200 sl fem.
1. Federica Pellegrini 1'54"22 MPT in finale (24/7)

200 farfalla mas.
4. Federico Burdisso 1'54"39 RI in finale (24/7) 

50 farfalla fem.
7. Elena Di Liddo 26"03 in batteria (26/7)

50 rana fem.
1. Benedetta Pilato 29"98 RI in batteria (27/7)
3. Martina Carraro 30"38 in batteria (27/7)
4. Martina Carraro 30"23 in semifinale (27/7)

800 sl fem.
2. Simona Quadarella 8'14"99 RI in finale (27/7)

Tutte le medaglie ai mondiali del nuoto italiano

Belgrado 1973 (1-0-2)
ORO Novella Calligaris negli 800
BRONZO Novella Calligaris nei 400 sl
BRONZO Novella Calligaris nei 400 misti

Cali 1975 (0-0-1)
BRONZO 4x100 sl con Roberto Pangaro, Paolo Barelli, Claudio Zei e Marcello Guarducci

Guayaquil 1982 (0-0-1)
BRONZO Giovanni Franceschi nei 200 misti

Madrid 1986 (0-2-0)
ARGENTO Stefano Battistelli nei 1500
ARGENTO Gianni Minervini nei 100 rana

Perth 1991 (1-1-4)
ORO Giorgio Lamberti nei 200 sl
ARGENTO Stefano Battistelli nei 200 dorso
BRONZO Giorgio Lamberti nei 100 sl
BRONZO Stefano Battistelli nei 400 misti
BRONZO Gianni Minervini nei 100 rana
BRONZO 4x200 sl con Emanuele Idini, Roberto Gleria, Stefano Battistelli e Giorgio Lamberti

Roma 1994 (0-0-1)
BRONZO Lorenza Vigarani nei 200 dorso

Perth 1998 (0-2-0)
ARGENTO Massimiliano Rosolino nei 200 sl
ARGENTO Emiliano Brembilla nei 1500

Fukuoka 2001 (2-2-2)
ORO Massimiliano Rosolino nei 200 misti
ORO Alessio Boggiatto nei 400 misti
ARGENTO Domenico Fioravanti nei 100 rana
ARGENTO 4x200 sl con Emiliano Brembilla, Andrea Beccari, Matteo Pelliciari e Massimiliano Rosolino
BRONZO Emiliano Brembilla nei 400 sl
BRONZO Domenico Fioravanti nei 50 rana

Barcellona 2003 (0-0-1)
BRONZO Massimiliano Rosolino nei 200 misti

Montreal 2005 (1-2-0)
ORO Filippo Magnini nei 100 sl
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Luca Marin nei 400 misti

Melbourne 2007 (1-1-4)
ORO Filippo Magnini nei 100 sl
ARGENTO 4x100 sl con Massimiliano Rosolino, Alessandro Calvi, Christian Galenda e Filippo Magnini
BRONZO Loris Facci nei 200 rana
BRONZO Luca Marin nei 400 misti
BRONZO Federica Pellegrini nei 200 sl
BRONZO Federico Colbertaldo negli 800

Roma 2009 (3-0-1)
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Federica Pellegrini nei 400 sl
ORO Alessia Filippi nei 1500
BRONZO Alessia Filippi negli 800

Shanghai 2011 (2-3-0)
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Federica Pellegrini nei 400 sl
ARGENTO Luca Dotto nei 50 sl
ARGENTO Fabio Scozzoli nei 50 rana
ARGENTO Fabio Scozzoli nei 100 rana

Barcellona 2013 (0-1-1)
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
BRONZO Gregorio Paltrinieri nei 1500

Kazan 2015 (1-3-1)
ORO Gregorio Paltrinieri nel 1500
ARGENTO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Gregorio Paltrinieri negli 800
ARGENTO 4x200 sl con Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini
BRONZO 4x100 sl con Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini

Budapest 2017 (3-0-3)
ORO Gabriele Detti negli 800 sl
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ORO Gregorio Paltrinieri nei 1500
BRONZO Gabriele Detti nei 400 sl
BRONZO Simona Quadarella nei 1500
BRONZO Gregorio Paltrinieri negli 800

Gwangju (3-2-3)
ORO Simona Quadarella nei 1500
ORO Gregorio Paltrinieri negli 800
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Simona Quadarella negli 800
ARGENTO Benedetta Pilato nei 50 rana
BRONZO Gabriele Detti nei 400 sl
BRONZO Martina Carraro nei 100 rana
BRONZO Gregorio Paltrinieri nei 1500
 
Foto A.Staccioli/G.Scala/Deepbluemedia.eu

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