Dopo l'oro e il titolo nei 100 è secondo nella distanza più breve con 27"49. Il primatista italiano sorride e si proietta verso l'appuntamento olimpico. "Non sono ancora al top, ma il bilancio è positivo". Quarto per un centesimo Pesce
DEBRECEN (HUN)
Sorride Fabio Scozzoli. Anche l'argento lo rende felice. L'azzurro, vicecampione del mondo, sale di nuovo sul podio di Debrecen. Dopo il titolo continentale nei 100 con dedica all'amico e campionissimo Alexander Dale Oen, oggi è secondo nei 50 rana con 27"49, a 32 centesimi dal suo record italiano assoluto stabilto il 27 luglio 2011 ai Mondiali di Shanghai (27"17). A toccare prima di lui è stato lo sloveno Damir Dugonjic con 27"32 che nella finale dei 100 era arrivato settimo con 1'01"51. Terzo il greco Panagiotis Samilidis (27"64).
"Sono abbastanza soddisfatto - dice - anche se mi scoccia perdere. Un oro e un argento è il miglior bottino che potessi fare. Questi campionati ho cercato di interpretarli al meglio delle condizioni e fin qui ci sono riuscito; non sono ancora al top della condizione ma sono venuti bene". Sulla gara spiega. "Ero defilato e non avevo la percezione degli avversari. Vedevo soltanto Mattia Pesce ma non posso dire che se avessi visto Dugonjic lo avrei battuto".
Oro nei 50 (27"38) e bronzo nei 100 (1'00"41) agli Europei di Budapest 2010; argento nei 50 (27"17) e nei 100 rana (59"42) ai Mondiali di Shanghai. Oro nei 100 (1'00"55) e argento nei 50 agli Europei di Debrecen, dov'è in corso la 31esima edizione. Fabio Scozzoli (Esercito/Imolanuoto) non si ferma più e punta dritto all'obiettivo olimpico.
Per l'Italia è il quarto podio consecutivo nella distanza dopo le medaglie d'oro e di bronzo di Alessandro Terrin a Budapest 2006 e a Eindhoven 2008; podi conquistati nel riflesso di Domenico Fioravanti, due volte campione olimpico a Sydney e da pochi giorni nella Hall of fame di Fort Lauderdale, mai campione nei 50 ma due volte nei 100 a Istanbul 1999 ed Helsinki 2000. Nato a Lugo 22 anni fa, cresciuto a Forlì, si allena a Imola con l'ungherese Tamas Gyertyanffy e ha sul braccio sinistro il logo dei campionati europei di Budapest 2010.
Quarto posto per l'altro azzurro in finale Mattia Pesce (Fiamme Oro/Forum) con 27"65. Appena un centesimo lo separa dalla medaglia di bronzo, che avrebbe potuto vincere insieme al greco Samilidis. "Oggi è mancato l'arrivo - commenta - perchè sono arrivato lungo. In acqua sto bene, nella nuotata mi sento velocissimo ma la sfortuna ha voluto che sia rimasto fuori per un centesimo dal podio. Comunque è un europeo positivo. Devo lavorare ancora sulla partenza, dove perdo rispetto agli altri. Mi ci metterò subito d'impegno". Mattia Pesce, di bronzo nei 100 in 1'00"93, 22enne veneziano di Scorzè, è allenato da Mirko Nozzolillo. Se fosse salito sul podio per l'Italia sarebbe stata la prima doppietta della storia nella specialità. Mai prima d'ora due italiani avevano conquistato il podio europeo nei 100 rana nella stessa edizione. Mai, finora, ci sono riusciti nei 50. "Ma ci riproveremo", promettono in coro.
F. Passariello e M. Cicerchia
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