Domina i 1500 in 14'48"94. Si migliora di 14 secondi e centra la qualificazione alle Olimpiadi con il record italiano junior e cadetti, la terza prestazione mondiale stagionale e il record dei campionati. Quarto Pizzetti
DEBRECEN (HUN)
Tutti in piedi. Applausi per Gregorio Paltrinieri (Coopernuoto) che ha vinto la medaglia d'oro nei 1500 stile libero, la seconda degli azzurri in Ungheria dopo quella di Scozzoli nei 100 rana martedì, con il signor tempo di 14'48"94, centrando la qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra, migliorando di quasi 14 secondi il record personale (precedente 15’02”22 sempre nel 2012) e insidiando il record italiano assoluto di 14’48”28 che Federico Colbertaldo ha stabilito il 2 agosto 2009 ai Mondiali di Roma col costume in poliuretano. "Greg" fissa comunque il limite con il costume in tessuto, stabilisce il record italiano di categoria juniores (precedente 15'04"06 di Colbertaldo - 4 agosto 2006 a Budapest) e cadetti (precedente 14'50"59 di Colbertaldo - 8 giugno 2008 a Roma) e, con una gara in progressione, in testa dall'inizio alla fine, firma la terza migliore prestazione mondiale stagionale e il record dei campionati (precedente Yuri Prilukov in 14'48"92 il 22 marzo 2008 a Eindhoven). Passaggi: 58"08, 1'58"06, 2'57"66, 3'57"13, 4'56"83, 5'56"26, 6'55"51, 7'54"75, 8'53"89, 9'53"44, 10'52"60, 11'51"94, 12'51"39, 13'50"53, 14'48"94.
Tutta la felicità di Gregorio Paltrinieri è nelle sue parole. "Non me l'aspettavo, sono contentissimo! Volevo provare a toccare in 14'55"/57"; sono partito subito forte perché temevo il ritorno di Samuel Pizzetti e degli ungheresi Gyurta e Kis; verso i mille metri ho cominciato a sentire la fatica ma vedevo che avevo accumulato un certo vantaggio e ho dato tutto senza risparmiarmi. Questo è un tempo fantastico. Volevo rifarmi dall'anno scorso perchè alla prima esperienza internazionale ero troppo piccolo; ai Mondiali e Shanghai era andata male, ero rimasto deluso, ho pagato tensione ed emozione. A settembre è cambiato tutto. Ho lasciato Carpi, la mia ragazza, la mia famiglia e mi sono trasferito al centro federale di Ostia, dove ho trovato un luogo ideale per nuotare".
La medaglia d'oro di Gregorio Paltrinieri è anche un premio alla tenacia del tecnico federale Stefano Morini, ideatore del progetto mezzofondo al centro federale di Ostia, tra scuola, palestra, ristorante e foresteria e, quando serve, uno sguardo distensivo sull'orizzonte del mare.
Morini ha creato un gruppo eterogeneo, sublimando le caratteristiche degli interpreti e alimentando concorrenza e aggregazione tra campioni affermati come Samuel Pizzetti e potenziali futuri come Gregorio Paltrinieri, il nipote Gabriele Detti, i fratelli Rocco e Marco Potenza ed Alessandro Cuoghi. Provenienze diverse. Un unica sede di lavoro. Un unico obiettivo. Un'unica cultura: crescere a livello internazionale, con sacrificio e determinazione. La stessa che hanno portato al titolo mondiale il Settebello del cittì Campagna e a quello europeo il Setterosa del cittì Conti, con cui spesso i ragazzi del nuoto dividono spazi acqua e tempo libero in collegiale.
"Vivere a Ostia, dividere i propri spazi con tanti campioni ed essere in competizione quotidiana con amici ed altri atleti è molto importante per crescere - continua Paltrinieri - Sono arrivato ai campionati europei in condizioni perfette per scaricare tutta la determinazione ed attesa che avevo covato dopo che agli assoluti primaverili di Riccione non avevo potuto partecipare per l'influenza e i campionati a squadre di Novara ero arrivato pieno di allenamento. Dedico questo successo a Stefano Morini, il tecnico federale responsabile del mezzofondo, ai miei compagni di squadra e ai miei genitori, che mi hanno sempre stimolato e sostenuto con tanti sacrifici".
Il primo a complimentarsi con lui è proprio Samuel Pizzetti (Carabinieri / Nuotatori Milanesi) che chiude al quarto posto in 15'09"83, lottando fino alle ultime bracciate per il podio. Passaggi: 58"23, 1'59"08, 2'59"40, 3'59"39, 4'59"62, 5'59"74, 6'59"87, 8'00"54, 9'01"74, 10'03"14, 11'04"90, 12'06"05, 13'07"61, 14'09"33, 15'09"83. Sul podio però finiscono i magiari Gergo Kis con 14'58"15 e Gergely Gyurta con 15'04"38. "Mi mancano molti allenamenti per disputare bene i 1500", asserisce il 25enne lodigiano di Codogno che lunedì ha conquistato il bronzo nei 400 stile libero, allargando la sua collezione di medaglie europee iniziata a Eindhoven 2008 con l'argento negli 800 e proseguita a Budapest 2010 con i bronzi negli 800 e 1500. Un risultato "al di sotto delle aspettative, ma che devo accettare perché maturato dopo una stagione di cambiamenti e condizionamenti". Pizzetti, infatti, si è trasferito al centro federale di Ostia all'inizio dell'anno, diventando leader del gruppo stanziale. La toxoplasmosi gli ha fatto perdere la prima parte degli allenamenti stagionali, ma qui è arrivato con grandi aspettative e in buona forma, come testimonia la medaglia conquistata. "Considero comunque questo europeo un'ottima tappa di passaggio verso le Olimpiadi, sono ottimista e sto recuperando il tempo perduto".
Visibilmente soddisfatto anche il tecnico federale responsabile del mezzofondo Stefano Morini. "Anche io avevo un po' di preoccupazione conoscendo gli avversari, ma conoscevo anche il carattere dei miei ragazzi e il loro stato di forma. Sono contentissimo, abbiamo lavorato benissimo. Gregorio non aveva ancora gareggiato quest'anno in condizioni ottimali. La nostra speranza era di andare bene qui e lui ha fatto molto meglio. L'obiettivo era di nuotare intorno ai 14"55, invece ha stabilito il terzo tempo mondiale stagionale. Temevo il ritorno degli avversari, ma dopo i mille metri mi sono tranquillizzato. Gregorio è una bella persona, molto educata, si lavora bene con lui, come con Samuel e tutti gli altri che sono con me al centro federale di Ostia. Stiamo portando avanti un progetto coinvolgente ed ambiziosi. I traguardi di un singolo sono traguardi di tutti".
Gregorio Paltrinieri, 17enne modenese di Carpi tesserato per la Coopernuoto, abbina ancora il nuoto alla frequentazione di un liceo scientifico sperimentale ad hoc. Insieme a Gabriele Detti seguono le lezioni a diretto contatto con i professori, cosicché possano a volte nuotare anche al mattino e non effettuare solo la seduta pomeridiana. Tifoso della Juventus e dei New York Knicks, è stato seguito a Debrecen dai genitori Luca e Laura. Proprio Luca, che gestisce la piscina di Novellara, è riuscito a trasmettergli la passione per il nuoto, ma fino a una certa età Gregorio era diviso tra l'ambizione di diventare "Ian Thorpe" e quella di essere "un famoso giocatore di basket". Per fortuna ha scelto la strada giusta. Con Detti condivide anche la stanza al centro federale e la passione per FIFA 2012 alla playstation 3. "Io prendo sempre la Juve - rammenta - ma spesso ci sfidiamo Real Madrid contro Barcellona. Il risultato non cambia. Vince sempre lui". Amante della storia dell'arte "ed in particolare del Romanticismo", invece non sopporta "la matematica".
E' stato molto bello vederlo sul gradino più alto del podio. Sospirare profondamente mentre sentiva l'inno nazionale con la mano sul cuore. Guardarsi intorno con aria interrogativa. Saltare il cerimoniale fotografico per poi tornare a bordovasca e concedersi ai flash. Paltrinieri è il volto nuovo, giovane, felice della Nazionale italiana che cresce e comincia ad aprirsi a nuovi cicli.
Quel ragazzo già vice campione mondiale juniores e campione europeo juniores della distanza lo scorso anno, definito da molti un predestinato tanto da convocarlo per i Mondiali di Shanghai ad appena 16 anni, è cresciuto. Si perde ancora tra i ritmi del cerimoniale internazionale, davanti alle attenzioni dei giornalisti, ma non più in vasca come in occasione del 19esimo posto cinese carico di tensione, sorpresa ed emozione. Non ha più la testa rasata per l'esordio azzurro. Adesso si passa la mano tra la capigliatura folta scolpita dal gel, sorride con la medaglia d'oro al collo e ambisce ad un'Olimpiade da protagonista. Al momento, avanti a lui, ci sono solo il cinese Yang Sun (14'42"30) e il coreano Tae Hwan Park (14'47"38). Ambizioni crescono.
F. Passariello e M. Cicerchia
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