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Europei. Italia-Grecia 11-9 dtr, ora l'Olanda

Pallanuoto
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Il Setterosa batte la Grecia 11-9 ai tiri di rigore (2-2, 3-2, 1-2, 1-1; 4-2) e raggiunge le semifinali della 15esima edizione dei campionati europei di pallanuoto femminile, in svolgimento alla piscina Alfred Hajos di Budapest.
Per l'Italia - regina della manifestazione con 5 ori, 2 argenti e un bronzo - si tratta della tredicesima qualificazione alla zona medaglia in altrettante partecipazioni da Bonn 1989.
Determinanti le due parate di Gorlero sul secondo rigore di Tsoukala e sul quarto di Stefania Charalampidi e le trasformazioni in sequenza di Bianconi, Motta, Emmolo e Frassinetti. A segno, nei tempi regolamentari, due volte capitan Di Mario e Bianconi, ed una volta Emmolo, Radicchi e Garibotti.
L'eliminazione sarebbe stata una beffa per le azzurre, già eliminate ai rigori dalle elleniche ai campionati mondiali di Barcellona negli ottavi di finale (13-12); peraltro sempre in vantaggio, avanti 6-4 a inizio terzo tempo, poi 7-6 a due minuti dal termine e raggiunte sul pari da una girata di Asimaki sulla sirena al termine di un possesso di sette secondi.
Il Setterosa affronterà in semifinale l'Olanda giovedì alle 18; confronto due volte favorevole in pochi mesi nel 2012: ai quarti di finale dei campionati europei di Eindhoven col successo per 17-15 ai tiri di rigore, a cui seguì la medaglia d'oro, e nello spareggio per la qualificazione alle Olimpiadi di Londra, a Trieste, con un altro successo per 7-6 e le orange fuori dai Giochi vinti nel 2008. Rivalità e spettacolo sono assicurate.
Nell'altra semifinale, in programma alle 16.30, la Spagna campione del mondo e vice campione olimpica giocherà con l'Ungheria, padrona di casa, che ha sconfitto la Russia 11-7,  replicando il successo ottenuto nella finale per il bronzo iridato di un anno fa a Barcellona (10-8).


La cronaca. L'Italia difende con intensità, alterna la zona ad emme al pressing, lascia solo tiri dalla distanza e concede due superiorità numeriche e poche palle al centro. Alla Grecia, però, bastano due occasioni per pareggiare con Roumpesi a 1'46 con l'uomo in più e con Asimaki con una girata ai due metri a 7'50. Le azzurre, che non conquistano falli gravi, segnano da fuori con Emmolo che incrocia nel sette dopo 21 secondi (1-0) e con Bianconi dal perimetro a 2'34 (2-1).
Nel secondo tempo la Grecia continua a coprire con due difensori il centro e a lasciare spazio per il tiro. Le azzurre aumentano l'incisività con le conclusioni dalla distanza, ma ci vuole una magia di capitan Di Mario per andare all'intervallo lungo sul 5-4. Ai gol di Radicchi a 3'28 (3-2), con un tiro sul primo palo, e di capitan Di Mario a 5'40 (4-3), con un diagonale, rispondono Charalampidi in superiorità numerica a 3'28 e Avramidou a 6'17 dall'esterno sottomisura. A 5 secondi dall'intervallo l'Italia conquista palla, il cittì Conti chiama timeout e Di Mario mette a segno una meravigiosa palombella allo scadere (5-4). Nel terzo tempo la Grecia riparte cambiando difesa, ma subito corregge l'impostazione riportando due difensori sul centro perché dopo 1'16 Bianconi trasforma la seconda superiorità numerica guadagnata da Frassinetti per il +2 (6-4; il primo uomo più ottenuto solo dopo 12 minuti e fallito). Le elleniche rientrano subito in scia con Diamantopoulou (conclusione non irresistibile) a 1'40 e pareggiano con Manoliodaki a 5'48 con un tiro da lontano. In precedenza avevano fallito una doppia superiorità numerica mal gestita e poi un'altra addirittura con un controfallo (2/5). Troppe occasioni concesse. Meno per l'Italia che sbaglia due superiorità numeriche consecutive (1/4), ma soprattutto incontra difficoltà ad avvicinarsi all'area di tiro.
La prima metà del quarto tempo conferma quanto sia difficile rompere l'equilibrio. Entrambe le squadre sprecano una superiorità numerica e cercano improbabili conclusioni dal perimetro, spesso incorrendo in controfalli per aprire spazi. La Grecia fallisce la settima superiorità numerica con palla che galleggia sulla linea di porta senza entrare. Ripartenza, palla a Garibotti e bomba sulla testa del portiere per il 7-6 al sesto minuto. Le azzurre stringono i denti, salvano un'altra superiorità numerica (2/8), tengono palla fino a sette secondi dalla sirena. Ma non basta. Nell'incredulità generale, due passaggi per servire Asimaki al centro e la classe del centroboa ellenico fa la differenza girando sulla testa di Gorlero malgrado la marcatura di Radicchi. Si va ai rigori, dove Gorlero fa la differenza. Setterosa in zona medaglia, come sempre.


Tiri di rigore: Bianconi gol, Tsoukala parato, Motta gol, Roumpesi gol, Emmolo gol, Avramidou gol, Frassinetti gol, Stefania Charalampidi parato.


Il commento del cittì Conti. "Abbiamo giocato veramente una bella partita; abbiamo dominato la Grecia. Siamo stati avanti anche di due gol. Solo situazioni hanno determinato il pareggio. Siamo una squadra giovane e solo il peso del quarto di finale, l'ansia del dentro/fuori, non ci ha consentito di chiudere prima la partita. Vuol dire che nelle nostre corde c'è la sofferenza. Rivolgo i complimenti alle ragazze che hanno giocato come è stato richiesto. Siamo in una fase di costruzione e quindi è normale che si possa incorrere in errori. Le ragazze conoscono il percorso e gli obietivi. Potevamo uscire anche oggi. La pallanuoto a questi livelli è molto equilibrata. Complimenti anche alla Grecia; ha campionesse che non mollano mai, come Asimaki che ci ha puniti a un secondo dal termine. Ai campionati mondiali di Barcellona siamo usciti ai rigori contro la Grecia negli ottavi di finale; questa volta siamo dentro noi. Da qui in poi chiederò alle ragazze di giocare con menti e braccia libere.  L'importante è maturare esperienza per arrivare dove vogliamo tra due anni. Sicuramente durante il nostro percorso acquisiremo il cinismo per chiudere prima le partite".


Il commento di Gorlero. "Ho cercato di tirare fuori tutta la grinta che ho; ho studiato le avversarie, Tsoulaka mi aveva segnato due gol in World League tirando così. E' andata bene. Ci aspettavamo una partita equilibrata contro una squadra molto solida. Caldo afoso e pioggia non hanno aiutato entrambe a giocare bene. Ora c'è l'Olanda che abbiamo affrontato al torneo di Kirishi il 4 luglio scorso perdendo 9-8. Vogliamo prenderci la rivincita".


Italia in semifinale ai tiri di rigore per la terza volta consecutiva. Portano bene alle azzurre i tiri di rigore, soprattutto ai quarti di finale. L'Italia, infatti, si è qualificata alle semifinali della World League 2010 battendo la Russia 21-20 e dei Mondiali di Shanghai 2011 superando l'Australia 14-12. L'anno scorso, invece, fu proprio la Grecia ad eliminare le azzurre agli ottavi di finale dei campionati mondiali ai tiri di rigore per 13-12.


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Verso Italia-Croazia, quarto di finale maschile in programma mercoledì alle 19 in diretta su Rai Sport 2. Non si può parlare di questa sfida senza tornare all'Acquatics Centre di Londra quando, il 12 agosto del 2012, le due storiche rivali si sfidarono per il titolo olimpico. Vinsero i croati 8-6, con il maestro Rudic che sconfisse l'allievo Campagna per quello che divenne il quarto alloro olimpico personale in veste di allenatore (che si aggiungono ai tre mondiali ed europei). Di quellla finale saranno in vasca per i croati il portiere Pavic, Dobud, Jokovic, Buljubasic, Muslim, Buslje, e il fuoriclasse Sukno. Per gli azzurri Tempesti, Figlioli, Giorgetti, Giacoppo, Gallo e Aicardi. Naturalmente in sella Campagna e per i biancorossi Ivica Tucak che ha sostituito Rudic, passato alla guida del Brasile. In quella Olimpiade le due squadre giocarono anche nel girone e vinsero i futuri campioni, per 11-6.
Tra le grandi sfide nel mondiale di Shanghai 2011, c'è il successo degli azzurri per il 9-8 in semifinale, partita che aprì le porte al terzo titolo iridato vinto in finale contro la Serbia dal Settebello, che ha conquistato anche tre ori olimpici ed altrettanti europei.
La rivincita croata non tardò ad arrivare e all'edizione iridata successiva, quella scorsa a Barcellona, perdemmo 10-8 nella finale per il terzo posto. In vasca, mercoledì come allora, tutta la Croazia ad eccezione di Paskavalin ed Obradovic sostituiti da Buljubasic e Zivkovic; per l'Italia sei cambi con Di Fulvio, Velotto, Fondelli, Luongo, Giacoppo e Baraldi per Perez, Gitto, Felugo, Presciutti, Fiorentini e Napolitano.
Ai Giochi la prima volta fu una doppia sfida ad Atlanta 1996 con Rudic sulla panchina azzurra da campione olimpico in carica: il Settebello si impose 10-8 nel gruppo B, per poi perdere in semifinale cinque giorni dopo 7-6. Alla fine fu bronzo olimpico con in vasca l'airone azzurro Francesco Attolico e il mancino Amedeo Pomilio, oggi sulla panchina azzurra. Il terzo ed ultimo precedente olimpico risale a Pechino 2008 quando i croati ci batterono 11-7 nella partita all'esordio. Alla fine fu nono posto mentre la Croazia giunse sesta. Allora come oggi in vasca capitan Tempesti ed il mancino Gallo.
Agli europei di Eindhoven 2012 i croati usciono malconci piazzandosi noni. Nell'edizione precedente, a Zagabria 2010, vinsero l'unico alloro europeo, in finale proprio contro il Settebello di Campagna, alla prima medaglia del "nuovo ciclo". La partita terminò 7-3 per gli uomini di Rudic. In totale sono otto i precedenti continentali (il primo a Sheffield 1993 vittoria per 13-7 con Campagna, Pomilio e Attolico in acqua) con 2 vittorie, un pareggio e 5 sconfitte. Cinquantaquattro reti realizzate e cinquantanove subite. L'ultimo incontro ufficiale alla Samartzidis Cup lo scorso 5 luglio, col successo della Croazia 12-4.


fotogafie di Andrea Staccioli  / Deepbluemedia.eu


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