instagram

Caso Recco. Lettera del Presidente

Federazione

Egregio Presidente,


ricevo la sua lettera del 15 Agosto e le rispondo, come sempre, molto volentieri.


Mi permetta come premessa di precisare che mi verrebbe voglia di usare, rispondendole, pari caduta di stile come lei ha fatto rivolgendosi alla mia persona. Ma non lo faccio perché ho rispetto per la società Recco, per quanto ha rappresentato nella storia della pallanuoto e inoltre perchè a differenza di lei ho argomenti da offrire all'attenzione. In ordine:


a) per quanto riguarda il caso "Giorgetti" quella che lei propone è solo la sua versione dei fatti. Le confermo quanto già formalmente comunicatole dalla Segreteria Federale di rivolgersi agli organi di giustizia federale preposti per la valutazione delle doglianze da lei esternate.


b) da sempre, ma lei da poco segue le questioni internazionali, la sede e le modalità di organizzazione della finale di una manifestazione Internazionale sono decise dall'istituzione interessata. Nel caso della Coppa dei Campioni la decisione è della Len. Le federazioni nazionali (Fin compresa) non hanno voce in capitolo e se il Recco, come scrive, ha ottenuto le informazioni relative ed ha risposto alle richieste Len, l'eventuale domanda di organizzare la finale del prossimo anno è stata tenuta in considerazione al pari delle altre pervenute.
Riguardo la concessione della "wild card" riservata a squadre di otto diverse federazioni (una ciascuna), la Len ha usato un sistema semplicissimo. Tra le squadre che hanno partecipato all'edizione precedente, sono selezionate quelle di nazioni con una tradizione pallanotistica rilevante o di interesse per le condizioni organizzative (capitali o città di grande attrazione turistica). E' noto che il Recco non ha partecipato all'edizione dello scorso anno e questo è il motivo per cui la Len ha individuato per l'Italia la società AN Brescia. Ovviamente l' iscrizione alla prossima edizione della Coppa dei Campioni è stata doverosamente garantita e il Recco ha tutte le possibilità di ben figurare e magari vincere l'edizione che coincide con i festeggiamenti del suo centenario. Seppur con qualche partita da giocare in più di chi gode della "wild card", cosa non rappresenta un problema visto che lo scorso anno il Recco auspicava un torneo con 30 partite.


c) circa l'assegnazione di contributi a società la tranquillizzo in quanto sono giustificati e in special modo quelli che lei ha già commentato, fuori luogo, su alcuni mezzi di informazione. È il caso dell'Ortigia che ha organizzato anche a proprie spese e a richiesta della Fin, le tappe di World league femminile e tornei internazionali dal 2006 fino al 2012, oltre che a numerosi collegiali estivi del Setterosa e delle nazionali giovanili maschili. È il caso anche del Rapallo, che tra altro, ha organizzato con proprie spese e a richiesta della Fin un proficuo collegiale della nazionale di nuoto e un raduno di atlete di interesse nazionale di pallanuoto nell'anno in corso.
Peraltro, come ben sa, la Fin ha interamente coperto i costi di organizzazione della finale di Coppa dei Campioni del 2011 dove ha partecipato il Recco. Nessuno ha chiesto spiegazioni dell'esborso di circa 100mila euro che volentieri, la Fin ha sostenuto per il Recco quale squadra ospitante.


d) circa gli eventuali contributi non ricevuti dalla Len per manifestazioni passate non risulta che le cose stiano come lei racconta. Di ciò ha avuto conto nei colloqui intercorsi con rappresentanti della Len. Quanto e se al Recco è dovuto, sarà valutato dagli organi competenti in quanto i legali già coinvolti dal Recco stesso, sono attivi sulla questione.


Mi preme comunque ricordare che nelle commissioni e nel direttivo della Len sono presenti i dirigenti e tecnici delle più rilevanti federazioni europee e che ogni decisione è frutto di valutazioni plurime e mai contro o a favore di qualcuno ma solo nell'interesse collettivo.
Riguardo poi alle generiche affermazioni circa il non corretto utilizzo delle risorse federali la invito formalmente ad essere chiaro e specifico. In particolare, essendo priva di ogni fondamento, la invito a specificare con dovizia quanto da lei scritto circa i costi delle missioni e delle trasferte che, lei afferma, sembrano caratterizzate dalle forme della gita sociale o del premio per alcuni. Rimango a disposizione per ogni altro chiarimento.


Paolo Barelli